- Pubblicata il 27/12/2021
- Autore: Andrea
- Categoria: Racconti erotici prima volta
- Pubblicata il 27/12/2021
- Autore: Andrea
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IL TECNICO DELLA CALDAIA - Pordenone Trasgressiva
65 anni, pensionato, obeso, sposato con donna più giovane che lavora ancora e che rientra solo nel tardo pomeriggio; io ho sempre avuto sogni gay ma non ho mai provato per paura. Un anno circa fa appuntamento per pulizia caldaia alle 11,30. il tecnico arriva un pò in ritardo. io stavo già preparando il pranzo. lo faccio entrare è un bel ragazzo moro sui 35 anni, più alto di me, muscoloso. Si mette al lavoro in cucina dove sto preparando. mi interrompe un paio di volte per chiedermi uno straccio, poi una bacinella. io spengo tutto per evitare di bruciare tutto e lo segue nel suo lavoro. e' davvero un bell'uomo. dopo una mezz'ora ha finito: gli dico che ci penso io a rimettere a posto e ci sediamo al tavolo perchè lui scriva il certificato e faccia la fattura. Intanto si mette a parlare, prima del covid, poi della sua passione per le armi; io dico che la mia passione è cucinare e che non mi dispiace tener dietro alla casa. giorgio, così si chiama, mi dice che vive con sua madre, è fidanzato, ma non ha nessuna voglia di sposarsi anche perchè lei non sa far niente in casa e non lo soddisfa neanche a letto. le donne in genere non lo soddisfano a pieno, lui le vorrebbe più disponibili al sesso in tutti i modi, che lo esaltino come maschio. a me scappa una frase:"forse perchè essendo donne non sanno bene cosa piace a un uomo". mi guarda stupito. finisce di scrivere, mi da la fattura che pago. resta seduto e mi dice che è l'ultimo appuntamento del mattino, ora va a casa a pranzo. gli chiedo se vuole mangiare un piatto di pasta con me. accetta e io con il cuore in gola e emozionatissimo rimetto sul fuoco l'acqua e cuocio la pasta. intanto che preparo lui continua a parlare di se; fa arti marziali, spara col fucile, è tradizionalista convinto, torna sul discorso del suo rapporto con le donne ribadendo il concetto: l'uomo comanda e la donna deve essere al suo servizio. non condivido nulla di quello che dice ma sono al massimo dell'eccitazione, ho gli slip bagnati dagli umori del mio modesto uccellino. e' pronto, gli servo un gran piatto di pasta con un sugo piccante. "uhm ottimo" mi fa "saresti da sposare". "quello magari no, ma.." cosa vuoi dire? niente scusa. non sarai mica un frocetto che muore dalla voglia di assaggiare un vero uomo? nel frattempo si era alzato ed era venuto verso di me. avevo la patta dei suoi pantaloni appena sopra il mio naso e sentivo l'odore maschio che nascondeva. non sapevo cosa dire, ero confuso, eccitatissimo, il viso mi bruciava. mi prese con una mano per i capelli tirandomi su il viso. sentii arrivare uno schiaffo forte in viso che mi fece male, ma che mi eccitò ancora di più. Tu sei solo una lurida troia! non l'ho mai fatto, te lo giuro, ma ho tanta voglia di essere la tua troia! vediamo se sei all'altezza e si laccio e tirò giù pantaloni e slip a mezza gamba. comparve un cazzo già in parte eccitato, era più grande del mio (ci vuol poco), ma non molto grande.
lo presi in mano e comincia a leccargli le palle. gli piaceva, allora leccai la vergafino in cima e lo presi in bocca, con la lingua giravo intorno alla cappella e poi lo succhiavo e lo prendevo dentro fino in fondo. dopo pochissimo era bello duro. gli chiesi se voleva che ci mettessimo più comodi, mi rispose che voleva sborrarmi in bocca e da brava troia dovevo ingoiare tutto. continuai con tutto il mio impegno, mentre lui mi riempiva di improperi: che gran troia che sei! una maiala a cui piace l'uccello! ero completamente bagnato dentro i pantaloni, ero in paradiso, avrei solo voluto che...mi sverginasse! ma mentre pensavo questo e lui mi teneva la testa con due mani affondando il cazzo nella mia bocca con forti colpi di reni che tenevo stretta in modo che mi sentisse al massimo, sentii riempirmi della sua sborra. era calda, appiccicosa, favolosa: la mandai tutta giù. Ero felice di averlo fatto godere! quando uscì lo leccai per bene.
scansò il mio viso e andò a cercarsi il bagno. pensavo che sarebbe uscito e se ne sarebbe andato e invece....
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